Cristiano Banti (Santa Croce sull'Arno, 4 gennaio 1824 – Montemurlo, 4 dicembre 1904) è stato un pittore italiano figurativo di formazione accademica, esponente di spicco del movimento dei Macchiaioli toscani. Nato a Santa Croce sull'Arno in provincia di Pisa da famiglia borghese, alla sua formazione accademica neoclassica come allievo di Francesco Nenci, fa seguire un netto avvicinamento ai modi dei Macchiaioli, con cui entra in contatto dopo il suo trasferimento a Firenze nel 1855, dove frequenta gli artisti del Caffè Michelangiolo.
I suoi primi dipinti di soggetto storico (Galileo davanti al Tribunale dell'Inquisizione del 1857, medaglia d'argento all'Esposizione delle Belle Arti di Firenze, Torquato Tasso e Eleonora d'Este del 1858) sono influenzati dalla pittura di Domenico Morelli e Saverio Altamura.
A fianco dei Macchiaioli, si interessa alla resa della natura dipinta en plein air e degli effetti di luce, sperimentando tra i primi l'utilizzo dello specchio nero (ton gris), tecnica pittorica sperimentata da Gabriel Decamps e Paul Delaroche consistente nel ritrarre la natura osservandola con uno specchio scuro per meglio filtrare i contrasti dei chiaroscuri.
Nel 1870 è membro della giuria dell'Esposizione Nazionale di Parma. Nel 1884 viene nominato professore all'Accademia di belle arti di Firenze, è parte della Commissione riordinatrice degli Uffizi e fu nominato professore all'Accademia di belle arti di Firenze.
Nel 1904, a ottanta anni d'età, muore a Montemurlo nella villa della moglie Leopolda, che lo ha reso padre di otto figli tra i quali Alaide, mancata sposa di Giovanni Boldini, protetto del padre che la ritrae in molteplici occasioni, mentre parte della famiglia viene rappresentata in La Famiglia Banti del 1860 circa. Un nucleo importante delle sue opere, insieme ad altre di macchiaioli facenti parte della sua antica collezione, è esposto alla Galleria d'arte moderna di Firenze, grazie al lascito di Adriana Banti Ghiglia del 1955.
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