Francesco Fanelli (Livorno, 8 marzo 1869 – Bagno a Ripoli, 16 luglio 1924) è stato un pittore italiano. Studia all'Istituto d'arte di Lucca sotto la direzione di Marcucci e Norfini. Muove i primi passi in sintonia con la tradizione pittorica livornese per poi deviare verso le nuove impressioni francesi, importate in Toscana da Alfredo Müller. (Opera, Primi Fiori, 1899)
Negli anni novanta partecipa a mostre ed esposizioni nazionali con quadri di ambientazione torrelaghese (Acque ferme, In Capanna, Padule di Massaciuccoli) e insieme a Ferruccio Pagni organizzano una sorta di cenacolo artistico-ricreativo, ribattezzato con il nome di Club la Boheme, in onore di Giacomo Puccini che a Torre del Lago risiedeva.
Il club registrò la presenza nel tempo anche di altri pittori livornesi, come Raffaello Gambogi, i fratelli Angiolo Tommasi e Ludovico Tommasi, oltre a Plinio Nomellini. Fanelli fa dunque parte del gruppo sorto all'interno dei Postmacchiaioli, che il critico d'arte Diego Martelli battezzò degli Impressionisti livornesi, il cui leader indiscusso fu Plinio Nomellini.
Francesco Fanelli imposta la sua pittura su pochi ma chiari concetti. Le sue composizioni risultano quindi piacevoli nel complesso sebbene, poco frequentemente, circolino sul mercato dell'arte.
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