E' nell'inganno
e... su di una misera ostia
che avrei liricato l'opera
se non mi avessi confidato
Ma intanto negli atti
tra un grido e un canto
mi aggrappavo al velluto
al mio arabesco sipario
desertavo i cuscini
e sulla nuda pianura
e i tuoi languidi fili
accarezzavo i brividi...
Sfidavo le tue prese mentre
prigioniera ed invaghita
dei tuoi occhi ne ero la preda.
Servivo i petali
strappati al gelo
contavo i rintocchi e fuggivo
agli spasmi deliri
ed esausta poi
al buio mi accasciavo.
In assenza di me
prosto il vuoto alle notti ora.
Di squarcio lamento le stelle
scompongo i miei aridi tessuti
mi tramonto più che posso
mi annullo
sostengo la croce...
canto la Bohème...la Bohème
un ossessione delle mie notti bianche
e sulle note stridule
di offese lame di violini
mi spezzo il cuore
davanti al nulla...al mio sterile canto
e con l'anima cucita sotto il cuscino
m'abbandono..mi piego a terra..
mi paralizzo... mi congelo
e mentre sostengo l'inchino dolore
servo impietrita e muta
le pieghe indegne
dell'amore perduto
Catherine La Rose©2009
Opera by Ernesta GALEONI
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